Magico 2019: Circo Barnum

Domenica 28 Aprile 2019 ore 15.00 – San Felice sul Panaro

Con il Magico 2019 il ciclo sul tema della memoria, iniziato nel 2017 con Novecento – il tramonto delle aie e proseguito nel 2018 con Muto ruggente – gli anni ruggenti del cinema muto, si conclude con un omaggio ad un’arte che esiste in un mondo a sé e che da sempre ha affascinato grandi e piccini: il circo.

Magico Circo Barnum vuole celebrare però un circo in particolare, su cui è calato il sipario nel 2017 dopo 146 anni di storia, che ha segnato profondamente la cultura statunitense e che si è radicato nella nostra divenendo addirittura un modo di dire: il Circo Barnum. Voglio anche rendere omaggio, indirettamente, alla figura poliedrica e controversa del suo fondatore P.T. Barnum, che possiamo ritenere capostipite della pop culture (e sotto questo aspetto siamo tutti un po’ suoi nipoti), perché pioniere di tutto quello che oggi ci assedia: il godimento pre-fabbricato, l’invadenza della pubblicità, la monetizzazione di ogni istante di tempo libero, insomma l’industrializzazione dell’entertainment, fare business con tutto ciò che è ‘fenomeno’.

Quello che voglio raccontare però non è la storia del circo Barnum, ma la magia che dai suoi albori ha affascinato milioni di persone, regine e imperatori, borghesi e proletari, presidenti e contadini, giovani e vecchi, intellettuali e famiglie, insomma la formidabile capacità di fascinazione che questo circo ha avuto nell’immaginario mondiale e che ne ha fatto “lo spettacolo più grande del mondo”.

Per far questo, con il preziosissimo aiuto dei nostri attori/figuranti e dei volontari per gli allestimenti, ho deciso di rappresentare e allestire quei numeri che sono più carichi di mistero, di esotismo, di stranezza, e di concentrarmi soprattutto nei primi decenni della sua storia per mantenere quel sapore retrò del circo che fu.

San Felice così sarà costellata di piste più o meno grandi per ospitare i numeri più tradizionali come clown e pagliacci, acrobati volanti, domatori, funamboli, giocolieri, ma soprattutto quelli che oggi non si vedono più, quelli che potremmo definire “fenomeni da baraccone”. Incontreremo fachiri e incantatrici di serpenti, lanciatori di coltelli e mangiatori di spade, cartomanti e maghi, donne e uomini forzuti, uomini proiettile, donne cannone e donne barbute, nativi americani e cow girls, selvaggi e animali fantastici, gemelli inquietanti e gemelli siamesi. Insomma una serie di numeri e di attrazioni dove ognuno può trovare qualcosa di sorprendente e divertente, in una narrazione a cavallo tra l’incredibilmente vero e il dichiaratamente falso, tra l’abilità e l’illusione, tra l’ironia e lo stupore e, a tratti, tra il sogno e l’incubo.

Un omaggio ad un’arte (anche imbrogliona) che ha spalancato di stupore gli occhi dei bambini di ogni età, che raccontava di bestie feroci e sconosciute, di prodigi, di nani e di giganti, ma che oggi, per evoluzione umana, in quella forma non ha più ragione di esistere, ora che tutto è visibile, tutto a portata di display. Abbiamo perso un po’ di innocenza e sparisce così il circo che non sorprende più; così come, quando qualcuno smette di crederci, muoiono le fate. Questo fu il Magico Circo Barnum, il più grande spettacolo del mondo.